Number portability: stop alle retention

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Molti di voi avranno acquistato un cellulare o una SIM Card effettuando la cosiddetta “number portability”: il numero rimane lo stesso, l’operatore di partenza perde di fatto un cliente e quello di arrivo ne guadagna uno. L’usanza della portability in Italia ? stata avviata da 3 qualche anno fa, quando ancora il numero di clienti non poteva competere con TIM, Vodafone e Wind. Era (ed ?) un ottimo modo per garantirsi nuovi clienti con sforzi minimi (spesso basta un piano vantaggioso, oppure non pagare SMS e chiamate verso qualcuno, ecc.). E per l’operatore dal quale ? stato richiesto di “staccarsi”? Beh, il danno ? doppio perch? lui perde un cliente e la concorrenza nello stesso tempo ne guadagna uno.?

E cos? che, in contrasto alla portability, si ? applicato alla telefonia il famoso concetto di marketing chiamato “retention”, ovvero offrire di tutto e di pi? in extremis per convincere il cliente a ritirare la richiesta di portability e rimanere con il proprio operatore. Ultimamente ? diventato proprio una moda: moltissima gente finge di passare alla concorrenza giusto per vedere cosa il proprio operatore pu? offrirgli. Ebbene, questa sorta di bazar della telefonia ? destinato a finire: il TAR del Lazio ha decretato infatti che costituir? illecito per un’azienda passare i dati sulle portability dal reparto tecnico a quello commerciale per proposte di retention. A confermarlo ? Agcom: se effettuerete number portability d’ora in poi, ? molto probabile che non riceviate pi? chiamate che vi invitino a ripensarci.

Ennesimo danno ai consumatori oppure sentenza corretta? Cosa ne pensate? La concorrenza ? sempre cosa buona (se pensiamo al cartello di TIM e Vodafone perpetrato in occasione della vendita di iPhone 3G) e questa decisione potrebbe portare in futuro sicuramente innumerevoli benefici ai clienti: gli operatori saranno costretti a farsi concorrenza “alla luce del sole”, proponendo chiare tariffe e mandando in soffitta la retention telefonica.

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