Attenzione incalliti fumatori! La Apple ha iniziato la battaglia contro il fumo! Leggete attentamente quanto riporta La Repubblica in data 23.11 u.s.
ROMA – Che il fumo passivo faccia male ? un fatto acclarato. Che metta ko anche i computer francamente spiazza un po’. Proprio cos?: stando a quanto riferisce The consumerist, un sito statunitense di tutela dei consumatori, ci sono due casi in cui la richiesta di assistenza in garanzia da parte di proprietari di computer ? stata negata con una motivazione quantomeno bizzarra: “Contaminazione da fumo”.
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Sembra uno scherzo ma ? tutto vero e l’azienda in questione non ? catena di assemblatori locali, ma quella pi? cool e innovativa del panorama tecnologico: la Apple. E i portatili in questione sono i popolari Macbook e iMac. Insomma, il fumo nuoce alla salute del computer e si perde la garanzia se chi lo usa ha il vizio delle sigarette.
Nonostante nel contratto di garanzia non si faccia alcun riferimento esplicito alle sigarette come comportamento pericoloso per la salute del computer, la casa di Cupertino, alla richiesta di chiarimenti, ha replicato cos?: la nicotina fa parte della lista delle sostante dannose stilata dall’Occupational Safety and Health Administration. La casa di Steve Jobs ha poi sottolineato che non chieder? ai suoi dipendenti di riparare qualcosa mettendo a rischio la loro salute. Questo perch?, secondo gli esperti, il computer di un fumatore all’interno si pu? paragonare a un posacenere sporco. A parte la puzza e la polvere, l’accumulo di catrame ? in grado mandare in tilt il pc.
I due casi di cui parla The consumerist si sono verificati qualche anno fa in due diversi Stati americani. Il primo risale all’aprile 2007, quando il pc venne portato in un Apple Store a West Des Moines, nell’Iowa: un anno in assistenza, poi la risposta che era stato usato in una casa di fumatori e questo faceva decadere la garanzia. Non solo. L’Apple si ? rifiutata di riparare anche a pagamento il Mac, per “i rischi alla salute dovuti al fumo passivo”.
Sulla stessa falsariga il secondo caso. I tecnici hanno assicurato prima un intervento nel giro di 48-72 per l’iMac che dava problemi, ma dopo qualche giorno hanno informato il cliente che il computer non poteva funzionare “perch? contaminato”. Contaminato dal fumo di sigarette, s’intende, che viene considerato un “pericolo biologico”.
I protagonisti dei due casi hanno scritto direttamente a Steve Jobs, il fondatore della Apple, ottenendo di nuovo un no come risposta.