In pi? di una occasione, traSpecial Event eWWDC’08, gli ingegneri di Apple hanno avuto modo di illustrare alcune funzionalit? recentemente introdotte in iPhone, come la firma digitale apposta alle applicazioni scaricate da AppStore e il remote-wipe, la possibilit? di cancellare via remoto un dispositivo. In altrettante occasioni, ? stato reso piuttosto chiaro come Apple intenda vigilare sulla qualit? delle applicazioni proposte suAppStore, in particolare per evitare l?esecuzione di codice maligno o comunque dannoso. In questa ottica, il fatto che Cupertino si riservi il diritto di impedire la pubblicazione di applicazioni (o rimuovere applicazioni gi? pubblicate) non stupisce nessuno: ma cosa accade con le applicazioni eventualmente gi? acquistate ed installate sugli iPhone degli utenti? La risposta arriva da Jonathan A. Zdziarski, autore di iPhone Forensics, un interessantissimo libro-guida all?analisi forense dello smartphone di Apple. Zdziarski ha scoperto che Cupertino si ? riservata la possibilit? di intervenire in remoto sulle applicazioni installate, tramite una black-list che il dispositivo dovrebbe periodicamente interrogare, per verificare (ed eventualmente rimuovere) applicazioni potenzialmente pericolose. Allo stato attuale sembra che tale black-list sia vuota, ed ? difficile credere che verr? usata se non di fronte a casi particolarmente gravi: ma a livello teorico, per esempio, tutti gli iPhone sbloccati tramite jailbreak vari, potrebbero essere ri-bloccati da Apple con un semplice click. Ovviamente qualcuno ha gi? avanzato perplessit? sui potenziali rischi per la privacy derivanti da questa tecnologia, ma non sembrano esserci elementi sufficienti per il configurarsi di un abuso da parte di Apple: questa possibilit?, unitamente all?impegno a non raccogliere alcun dato personale, ? infatti scritta nero su bianco sul contratto di licenza di iPhone. Un disclaimer tacitamente accettato, che ogni utente che utilizzi il dispositivo dovrebbe (in teoria) leggere….LuKe